Il golf è uno sport nato in Scozia nella metà del tredicesimo secolo. Nel corso dei secoli successivi la sua fama è cresciuta rapidamente diffondendosi in tutto il mondo. È praticato da oltre 70 milioni di persone e nel 2016 è tornato ad essere una disciplina sportiva. Si svolge all’aperto ed è seguitissimo sia dai tifosi. Ma quali sono le regole che un golfista dovrebbe sempre tenere a mente? Come si gioca a golf?
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Come si gioca a golf: le regole principali
Il primo aspetto da considerare è l’ambiente di gioco. Se siete stati assidui frequentatori di minigolf insieme alle famiglie o agli amici, tenete presente che la grandezza di un campo di golf va moltiplicata in maniera significativa. Per un circolo di 18 buche, la misura standard, si arriva fino a oltre 6 chilometri di lunghezza per un’estensione di circa 60-65 ettari di terreno. A dimostrazione delle ampie distanze viene in soccorso il caddy (chiamato anche “golf car”), che trasporta i giocatori e il loro equipaggiamento lungo il percorso che si snoda una buca dopo l’altra. Un’area da coprire così ampia significa inoltre costi di manutenzione faraonici, che molto spesso hanno sollevato polveroni di carattere ambientale legati alla gestione non ottimale delle risorse. Per quanto concerne la conformazione del terreno, coesistono tratti in pianura alternati a elementi di terra e acqua.
Tra il punto di partenza e la posizione dove è collocata la buca, contrassegnata da una bandierina visibile anche in lontananza, possono intercorrere fino a 550 metri. L’obiettivo del golf è coprire questa distanza con meno colpi possibili: il vincitore sarà colui che avrà totalizzato meno colpi per completare l’intero circuito. Mentre nel minigolf si è soliti giocare uno alla volta, in attesa che il giocatore abbia mandato la pallina in buca, nel golf si procede a “turni” ossia che ogni giocatore deve attendere che tutti gli avversari abbiamo effettuato il colpo prima di proseguire. Per stabilire il nuovo ordine successivo al primo colpo di ciascun atleta si valuta la distanza della pallina dalla buca: il primo giocatore a inaugurare il turno sarà quello più lontano dal bersaglio. Per distinguere la pallina di un giocatore da quella di un rivale, specialmente se il numero di partecipanti è cospicuo, si pone un segno identificativo di qualsiasi natura.
Essendo uno sport dotato di grande cifra stilistica, la scelta dello strumento è fondamentale: la mazza (o ferro) si distingue soprattutto per la sua “testa”, vale a dire per il gambetto che colpisce la pallina posizionata sul sostegno. Può differire il materiale, legno oppure ferro, a seconda anche dal terreno su cui è collocata la pallina, sia esso terra o erba. Ogni giocatore può avere un arsenale di 14 mazze da portarsi in giro per il campo. È possibile pulire il punto da battuta da eventuali imperfezioni, togliere la bandiera quando si è in prossimità della buca, ma non è consentito toccare accidentalmente la pallina o posizionarla in modo tale da guadagnare un vantaggio scorretto (per esempio in presenza di un ostacolo d’acqua). È infine concesso dichiarare ingiocabile la propria pallina e posizionarla in prossimità del punto a non più di un metro di distanza.
Come si gioca a golf: glossario
Tralasciando l’aspetto puramente estetico legato alla postura e al moto oscillatorio con cui si colpisce la pallina (chiamato per consuetudine “swing”), arriviamo a parlare di punteggio dove entrano in gioco una serie di termini anglosassoni. Di norma si segue il principio della “gara a colpi”, ma esistono anche delle varianti come la “gara a buche” dove trionfa chi vince il maggior numero di buche. Il termine di partenza per l’assegnazione del punteggio è “par”, cioè il numero di colpi previsti per spedire la buca in pallina. Se il giocatore fa meglio del par siamo in presenza di una terminologia ulteriormente definita: “birdie” (-1 colpo rispetto al par). Quest’ultimo caso coincide spesso con l’imbucata in singolo colpo, che si definisce anche “ace” come nel tennis. Viceversa la parola “bogey” fa riferimento ai giocatori che impiegano più colpi per imbucare rispetto al par, infine ogni tentativo mancato viene definito “air shot”.
Per quanto concerne il terreno parliamo di “tee” per indicare il punto esatto di partenza e il “putting green” per contrassegnare l’area circolare che accerchia la buca stessa. Il “bunker” si riferisce invece alle aree sabbiose, per indicare la trappola in cui giocatori cadono, mentre non è previsto un lemma per definire le aree di acqua dentro il circuito.
Come si Segnano i Punti nel Golf
Il Golf è uno dei pochi giochi in cui sarai tu a gestire i tuoi punti e quelli dell’avversario (che farà lo stesso con te). Ogni giocatore ha un suo tabellino su cui segnare i punti, e ricorda che meno punti avrai meglio sarà. I tentativi di colpire la palla (anche qualora il colpo non dovesse effettivamente esserci) varranno come un punto. Ogni buca ha un proprio “Par”, cioè un numero di tiri che potrebbero servire per completarla. Se una buca è un Par 3, significa che i giocatori in media impiegano tre tiri per mandare in buca la pallina. Se invece impieghi 5 tiri per raggiungere la buca, allora avrai un punteggio di +2 sul tabellino. A questo punteggio potrebbero poi sommarsi le penalità che abbiamo appena visto. Alla fine del percorso si tirano poi le somme e si decreta il giocatore che ha impiegato meno tiri per completare tutte le buche del campo.
Quanto Dura una Partita?
Una gara di golf può durare anche diverse ore, anche se gran parte di questo tempo passa tra gli spostamenti e la preparazione ai tiri. Nel corso di un evento, infatti, si percorrono diversi chilometri all’interno di un campo. Per quanto riguarda la preparazione, sappi che prima di un tiro c’è bisogno di diverso tempo per capire il ferro giusto da scegliere, la potenza da impiegare nel tiro e la direzione che si vuole dare alla pallina.