Domani, mercoledì 4 settembre, la prestigiosa cornice della Biennale di Venezia ospiterà l’anteprima di un progetto cinematografico inedito: “Il Tempo è ancora nostro”. Questo lungometraggio rappresenta un evento straordinario nella storia del cinema italiano, segnando il debutto del golf sul grande schermo. Il film, diretto e sceneggiato da Maurizio Matteo Merli, figlio d’arte del celebre attore poliziesco degli anni ’70 Maurizio Merli, è stato prodotto da Father&Son e Aurumovie, con il patrocinio di Federgolf e PGAI. La pellicola vede come protagonista Ascanio Pacelli, Consigliere Federale e Presidente della PGAI, che fa il suo ingresso nel mondo del cinema con questo ruolo.
La trama si dipana attorno all’amicizia ritrovata tra Tancredi (interpretato da Ascanio Pacelli) e Stefano (interpretato da Mirko Frezza), due vecchi amici che, dopo anni di separazione, si rincontrano grazie al golf, lo sport che diventa il simbolo della loro rinascita. Tancredi è un uomo di successo, immerso in una vita borghese e superficiale, che lo sta allontanando dai veri valori, come la famiglia e sua figlia. Stefano, invece, ha vissuto un’esistenza travagliata, segnata da dipendenze e tentativi di recupero. Entrambi sentono il bisogno di ricominciare, di ritrovare la felicità che sembra sfuggirgli da sempre. Il collante della loro rinascita è Costantino, interpretato da Andrea Roncato, che funge da guida e mentore per i due amici, aiutandoli a riscoprire se stessi attraverso il golf.
Il film si svolge tra i verdi campi del Golf Nazionale di Sutri e del Golf Club Terre dei Consoli, in provincia di Viterbo, luoghi che si prestano perfettamente a raccontare la bellezza e la serenità di questo sport. Nel cast, oltre a Pacelli, Frezza e Roncato, troviamo anche Miguel Gobbo Diaz, Simone Sabani, Viktorie Ignoto, con la partecipazione speciale di Antonello Fassari.
Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, ha espresso grande entusiasmo per il progetto: “Con ‘Il Tempo è ancora nostro’, il golf italiano si affaccia per la prima volta al cinema, e lo fa in un contesto prestigioso come la Biennale di Venezia. Questo film rappresenta un’opportunità unica per mostrare al grande pubblico la bellezza inclusiva del golf, uno sport che promuove la coesione sociale e abbatte le barriere. Il mio plauso va a Merli, a Pacelli e a tutto il cast per aver realizzato un’opera che contribuirà alla crescita di questo sport nel nostro Paese”.
Anche Ascanio Pacelli ha sottolineato l’importanza del film: “Questo progetto è un’occasione straordinaria per avvicinare nuove persone al golf, raccontandolo attraverso una storia emozionante e accessibile. Spero che il film riesca a far comprendere quanto il golf possa essere un ponte tra mondi diversi, capace di unire e salvare, proprio come fa lo sport”.