Mister Chang, oggi, non riesce a stare nei suoi panni da quando ha appreso che Lydia Ko ha vinto l’oro olimpico al Golf National delle Olimpiadi di Parigi 2024. L’ho incontrato al Golf Cafè mentre, per dissetarsi, ordinava al barman un cocktail rinfrescante con menta, ghiaccio e gin nell’atmosfera musicale di Si tu vois ma mère di Sidney Bechet.
È su di giri, come se la gara l’avesse fatta lui raggiungendo il punteggio di 278 (72 67 68 71) -10. Si sentiva sul podio delle Olimpiadi di Parigi 2024, al 1° posto con la medaglia d’oro sul petto. O meglio non proprio sul petto ma sulla pancia gioiosa che costituisce ma maggior parte del suo corpo su gambe esili e allegre. Un misto tra occhi a mandorla, viso piatto, fronte alta, capelli lisci tirati a sinistra, Lacoste verde prato molto ampia, pantaloni bianchi di lino e sneaker rosse. Le scarpe rosse con i lacci gialli le porta sempre nelle giornate di golf, gli ricordano i colori della bandiera della sua nazionalità, la Cina, rossa con stelle gialle.
Segue Lydia Ko da anni. Il suo interesse sportivo per Ko è iniziato in Brasile a Rio de Janeiro nel 2016, quando ha vinto la medaglia d’argento. Poi la seguita a Tokyo nel 2020, dove l’ha vista vincere il terzo posto del podio e una medaglia di bronzo. Un avvenimento che, per poco, ha diminuito il suo entusiasmo per Ko. Ma oggi, con l’oro del 2024 di Parigi, l’evento gli ha ripagato quattro anni d’attesa. Lui sentiva che quest’anno c’è l’avrebbe fatta a conquistare l’oro a Parigi, ed è stata l’occasione giusta.
Vincere un oro a Parigi, per lui, è come vincere l’oro del Golf mondiale, perché Parigi, dopo Pechino, è stata la sua città d’adozione, prima, di formazione dopo, quando sua madre, dopo il divorzio, avendo ricevuto una notevolissima somma in denaro dal suo primo marito, scelse di stabilirsi in Europa, a Parigi. Da alloro abitano in centro tra il Jardin de Luxembourg e il Musee du Louvre e Golf National è il luogo fuori città, nel verde, dove preferisce trascorrere alcuni giorni della settimana e si allena per puro divertimento personale al golf.
Inoltre è il suo luogo preferito, dove intreccia rapporti umani e professionali. Il luogo dove si rilassa e incontra amici di tutto il mondo come il suo caro amico brasiliano Santos, l’americano Warren e il francese Dubuffett. Dubuffett in particolare, negli anni gli ha fatto conoscere la città di Parigi, la Costa Azzurra, l’Italia e la Grecia, facendogli vivere l’estate in un Grand Tour di formazione.
Un viaggio simile a quello che le famiglie europee fanno vivere ai loro figli, per formarli nella cultura europea, avendo come traccia visiva e mentale il Musee du Louvre, in cui si possono vedere dal vero la Nike di Samotracia, la Gioconda di Leonardo da Vinci e La libertà che guida il popolo, uno dei quadri più celebri di Eugène Delacroix. Cap d’Antibes è il suo luogo preferito d’estate in Costa Azzurra, poco lontano da Montecarlo, dove ha conosciuto molti giocatori di golf che, oltre a seguirli sui media, li segue personalmente, gara per gara, in tutto il mondo. È il suo modo, la traccia lieve del golf per girare il mondo, conoscere persone, vivere in luoghi bellissimi che le civiltà hanno saputo costruire, conservare e custodire.
Tra una Olimpiade e l’altra s’incontrano puntualmente in Europa. A Parigi d’inverno. D’estate in Costa Azzurra dove il mare, tra le Calanche francesi che si affacciano a strapiombo nel Mediterraneo e le barche a vela. E’ il suo paesaggio preferito in cui si immerge e trascorre i fine settimana, ricevendo ospiti da tutto il mondo, nella sua casa a picco sul mare che guarda a perdita d’occhio, verso sud. L’occasione di incontrarsi a Parigi è stata importante per festeggiare con i suoi amici Daimler; tedesco di nascita, francese per formazione culturale e Lim So Fo, per festeggiare insieme l’oro, l’argento e il bronzo di Lydia Ko, Esther Heselety e Xiyu Lin.
Un evento che ha permesso, insieme al suo carissimo amico italiano Dino Tandoi, italiano, pugliese, che ha la fortunata circostanza di essere nato e di vivere in Puglia, a poca distanza dal San Domenico Golf di Savelletri, dove si può giocare a golf tutto l’anno, a pochi metri dalla costa orientale dall’Adriatico dove, nella fitta Piana degli ulivi Greci millenari è possibile respirare aria di campagna mista all’aria del mare blu pugliese.
Quattro amici, quattro storie di uomini uniti da una passione giocosa, il Golf, che li porta in giro per il mondo per cogliere, vivere, comprendere e capire le diverse culture del mondo. Dino Tandoi è felice per la sua giovanissima campionessa italiana Alessandra Fanali, anche se non è riuscita a salire sul podio, perché la considera la promessa femminile azzurra del Golf Italiano, per le prossime Olimpiadi di Los Angeles. In molti sono venuti a Parigi dall’Italia per seguirla nelle gare e sostenerla con sinceri incoraggiamenti. Momenti emozionanti di umanità collettiva che il Golf permette con singolare eleganza, ricordando a tutti che: “ …l’importante non è vincere, ma partecipare…» come sosteneva Charles Pierre de Fredy barone di Coubertin.
Paris, 13 agosto 2024.
Domenico Tangaro Architetto.