PGA Championship: Justin Thomas difende il titolo, Rahm e Scheffler per il primato mondiale

La 105ª edizione del PGA Championship promette un confronto epico tra i migliori golfisti del mondo all'Oak Hill Country Club.

L’élite mondiale del golf si prepara a prendere il palcoscenico nel PGA Championship, il secondo major della stagione che giunge alla sua 105ª edizione e che si svolgerà per la quarta volta all’Oak Hill Country Club (East Course), a Rochester, nello stato di New York. Dal 18 al 21 maggio, 156 concorrenti si contenderanno il prestigioso Wanamaker Trophy, tra cui praticamente i migliori giocatori del mondo, inclusi 99 dei primi 100 del World Ranking.

Ci sono molti motivi di interesse per questo torneo, a cominciare dalla lotta per la leadership mondiale che Jon Rahm continua a mantenere. Nonostante le occasioni perse da Scottie Scheffler per superarlo, anche quando lo spagnolo è assente, è probabile che il giovane golfista americano ci riprovi ancora. Inoltre, si prevede uno spettacolo di altissimo livello tecnico e agonistico, considerando la qualità dei partecipanti in campo. Va sottolineato anche il significato stesso di un titolo major, che a volte può cambiare radicalmente la carriera di un golfista. Da menzionare anche la presenza dei migliori giocatori della LIV Golf, con 16 di loro in gara, molti dei quali possono sconvolgere qualsiasi previsione, come ad esempio Brooks Koepka, vincitore del torneo nel 2018 e nel 2019. Per quanto riguarda l’Italia, Francesco Molinari parteciperà al torneo, ma dovrà ritrovare la sua migliore forma in vista della Ryder Cup se vorrà far parte del Team Europe. Molinari ha partecipato al PGA Championship per 12 volte, superando sempre il taglio, e ha ottenuto tre top ten: secondo nel 2017, decimo nel 2009 e sesto nel 2018.

I partecipanti del PGA Championship

Tra i partecipanti, ci sono molti nomi di spicco. Justin Thomas difende il titolo conquistato nel 2022, aggiudicandosi anche il torneo nel 2017. Il 30enne di Louisville, Kentucky, vanta già 15 titoli sul PGA Tour, inclusi due major e due WGC. Nonostante i risultati non siano stati particolarmente favorevoli quest’anno, con solo tre top ten in dodici gare stagionali e un solo taglio superato dopo 36 buche, in un evento come il PGA Championship le motivazioni possono cambiare radicalmente le carte in tavola. Altri giocatori che si presentano con ottime credenziali sono Rory McIlroy, Xander Schauffele, Jordan Spieth, Patrick Cantlay, Max Homa, Matt Fitzpatrick, Viktor Hovland e Jason Day. Quest’ultimo ha già vinto il PGA Championship nel 2015 e vorrebbe aprire un nuovo capitolo della sua carriera dopo l’exploit di domenica scorsa nell’AT&T Byron Nelson. Non possiamo dimenticare Dustin Johnson, in grande spolvero dopo la vittoria nella LIV Golf Tulsa, così come Cameron Smith, Bryson DeChambeau, Phil Mickelson, Joaquin Niemann e Patrick Reed. Tuttavia, giocatori come Koepka e Reed potrebbero soffrire a causa della distanza, poiché hanno giocato tornei di 54 buche nella Superlega araba.

Tiger Woods non ci sarà

Un’assenza significativa è quella di Tiger Woods, che non parteciperà al torneo a causa dei postumi del recente intervento chirurgico al piede. Nonostante non gareggi per la vittoria, la presenza di Woods avrebbe comunque suscitato grande interesse. Tra i primi 100 del ranking, l’unico giocatore a ritirarsi è Will Zalatoris, ancora infortunato. Il montepremi del torneo è di 15 milioni di dollari, con un primo premio di 2,7 milioni di dollari in palio.

La storia del PGA Championship

Il PGA Championship è un torneo che ha una lunga storia, essendo nato nel 1916 per iniziativa di Rodman Wanamaker, un imprenditore nel settore della grande distribuzione. Wanamaker si rese conto che i giocatori di golf guadagnavano molto meno di quanto dovrebbero per il commercio e la vendita delle attrezzature per il golf. Così decise di convocare i migliori giocatori dell’epoca, tra cui Walter Hagen, e alcuni rappresentanti dell’industria del golf, inclusi l’architetto del percorso di Winged Foot, Tillinghast. Il 16 gennaio 1916 venne fondata la Professional Golf Association (PGA) e la prima edizione del torneo si tenne a New York nello stesso anno, con Wanamaker che contribuì con 2.500 dollari al montepremi. Il torneo si è disputato con la formula del match play fino al 1958, anno in cui è passato alla formula stroke play su 72 buche. Inizialmente, il torneo si svolgeva in periodi diversi tra maggio e luglio, ma dal 1969 ha trovato una collocazione fissa ad agosto come quarto major dell’anno. Dal 2019 è stato spostato a maggio.

I vincitori del PGA Championship

Gli europei hanno ottenuto solo otto vittorie in tutto il corso del torneo. All’inizio, i giocatori europei ebbero successo con le vittorie nelle prime due edizioni grazie all’inglese Jim Barnes (1916, 1919) e agli scozzesi Jack Hutchison (1920) e Tommy Armour (1930). Successivamente, non ci fu più alcuna vittoria fino al 2008, quando l’irlandese Padraig Harrington si impose. In seguito, il titolo è stato vinto dal tedesco Martin Kaymer nel 2010 e due volte da Rory McIlroy nel 2012 e nel 2014.

Ci saranno dodici vincitori del passato in gara quest’anno. Oltre a Justin Thomas e Rory McIlroy, si presenteranno sul tee di partenza anche Phil Mickelson, che nel 2021 diventò il vincitore più anziano del torneo a 50 anni e 11 mesi dopo la sua prima vittoria nel 2005, Collin Morikawa, il già citato Koepka, Jimmy Walker, Jason Day, Keegan Bradley, Yong-eun Yang, Harrington, Shaun Micheel e John Daly. In tempi moderni, solo due giocatori sono riusciti a vincere il torneo due volte consecutive nella formula stroke play: Tiger Woods (1999-2000 e 2006-2007) e Koepka. Nell’era del match play, questa impresa è stata realizzata da Walter Hagen (che detiene il record di vittorie con cinque, insieme a Jack Nicklaus), Jim Barnes, Leo Diegel e Denny Shute.

Il percorso del PGA Championship

Il percorso dell’Oak Hill Country Club è stato creato nel 1901 con inizialmente nove buche, che sono state poi portate a 18 prima del 1920. Successivamente, l’architetto scozzese Donald J. Ross fu incaricato di creare una nuova struttura in una diversa sede. Nonostante il terreno scelto nei pressi di Pittsford non fosse molto gradito ai soci del club, Ross lo trovò perfetto e li convinse. Così nacquero due campi di 18 buche di notevole bellezza, chiamati East Eighteen e West Eighteen, aperti nel 1926. Nel corso del tempo, è stata data maggiore cura all’attuale East Course, che ospiterà il torneo. Oak Hill Country Club ha anche ospitato tre edizioni degli US Open e la Ryder Cup del 1995.

Cristiano Peconi

Direttore di Golf-Magazine, appassionato di golf da pochi anni, ma è come se lo fossi da sempre. Giocare a golf è una lezione di vita!