La Ryder Cup è del Team Europe! Nell’ultima giornata sconfitto il Team USA con un punteggio di 16,5 a 11,5. Questo evento storico ha visto Roma, la capitale del golf mondiale per una settimana, come cornice della 44ª edizione di questa competizione, che è la terza per importanza mediatica a livello sportivo. È stata la prima volta che la Ryder Cup si è svolta in Italia, precisamente sul campo del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma).
Questa edizione è stata un vero e proprio caleidoscopio di emozioni intense, con uno scenario unico caratterizzato da campioni straordinari, una competizione accesa e giocate spettacolari che raramente si vedono. Il pubblico è stato un protagonista eccezionale, una folla entusiasta che ha trasformato l’evento in una vera festa.
Queste giornate rimarranno indelebili nella memoria, entrando a pieno titolo nella storia come una delle edizioni più straordinarie della Ryder Cup. Roma si è vestita a festa per annunciare lo spettacolo che si stava per svolgere e ha svolto un ruolo di assoluto protagonista nell’accogliere gli spettatori provenienti da tutto il mondo, catturandoli con il suo fascino unico. Giornata finale ricca di suspense con gli Stati Uniti che hanno provato nei 12 singoli una rimonta ai limiti dell’impossibile.
A un certo punto sembrava quasi potessero farcela, ma nel momento più complicato è stato Tommy Fleetwood (battendo Rickie Fowler per 3&1) a compiere la prodezza che ha dato il trofeo alla compagine di Luke Donald. Forse un segno di continuità tra la precedente Ryder Cup disputata in Europa, a Parigi nel 2018, dove era stato uno dei due uomini decisivi, insieme a Francesco Molinari, coppia che anche questa volta è stata insieme, anche se l’azzurro ha ricoperto il ruolo di vice capitano insieme al fratello Edoardo.
Luke Donald: ‘’Gli Stati Uniti hanno lottato, ma sono orgoglioso dei miei 12 ragazzi, che hanno creato un forte legame fin dal primo giorno e hanno dato tutto. Dovevano giocare bene e lo hanno fatto. Sono felice che si siano fidati di me. Non molti ci davano una chance dopo Whistling Straits. Non eravamo i favoriti, ma negli ultimi sei mesi abbiamo iniziato a mostrare una certa forma. Ringrazio tutti, staff di supporto, fisioterapisti, allenatori, mogli: è stato un lavoro di squadra. I miei vice capitani hanno partecipato a 30 Ryder Cup tra di loro e ne hanno disputate 24. Sappiamo bene cosa vuol dire vincere. Sappiamo come vincere’’.
Edoardo Molinari: “E’ stata una Ryder Cup da 10 in pagella. Mi ha impressionato l’organizzazione, il pubblico, la cornice perfetta di Roma. Ha vinto l’Europa unita, che ha giocato da squadra. E’ la vittoria del gruppo, guidato da un capitano incredibile, di cui vado molto orgoglioso”.
Francesco Molinari: “E’ la prima volta che piango su un campo di golf, sono felicissimo. Questa è una delle migliori squadre, se non la migliore, che abbia mai visto. Non abbiamo vissuto momenti di difficoltà e, a tratti, abbiamo dominato. Ho cercato di dare il mio contributo a livello morale. Mi piacerebbe ovviamente giocare altre due, tre, quattro Ryder Cup, ma dipenderà da tanti fattori. ‘Se in futuro farò il capitano del team Europe?’. Non lo so se questo accadrà, nel caso di certo non mi tirerei indietro”.