Il prestigioso torneo di golf The Open Championship torna al Royal Troon, segnando la decima volta che il famoso percorso dell’Ayrshire ospita il Campionato. Questo scenario leggendario è noto per la sua disposizione tradizionale “out-and-back” che offre soluzioni molto diverse nei due tratti del percorso. Le prime nove buche, generalmente favorevoli al vento, presentano numerose opportunità di birdie, mentre il ritorno verso la club house riserva sfide decisamente più ardue.
Buca 1: Seal – Par 4, 366 Yards
Se si riesce a trovare il grande fairway, Seal si presenta come una buca relativamente semplice, spesso giocata con il vento a favore. Può sembrare facile, ma se i giocatori lasciano che i nervi prendano il sopravvento sul loro primo colpo, questa buca mostrerà il suo lato più difficile. I bunker sul lato sinistro del fairway catturano i colpi aggressivi fuori rotta, mentre i colpi mal posizionati a sinistra o a destra comportano un approccio complicato, data la presenza di bunker davanti e ai lati del green.
Buca 4: Dunure – Par 5, 599 Yards
Il primo par-5 del percorso, Dunure, offre probabilmente la migliore occasione di birdie del campo. I giocatori più potenti saranno in grado di superare il grande bunker a destra del fairway e si troveranno con un approccio di media lunghezza verso un green abbastanza generoso. Alcuni bunker circondano la superficie di gioco, ma sarebbe davvero sfortunato trovarsi in situazioni di gioco impossibile. Un punteggio di cinque su questa buca sarebbe una delusione per molti.
Buca 6: Turnberry – Par 5, 623 Yards
Quest’anno la storia verrà riscritta al Royal Troon. La R&A ha annunciato una modifica alla buca numero 6 (chiamata Turnberry) che sarà allungata a 623 yards complessive, ossia 570 metri. L’allungamento di 22 yards (poco più di 20 metri) trasforma la 6 nella buca più lunga di sempre in un Open Championship.
Buca 9: The Monk – Par 4, 440 Yards
The Monk è una buca impegnativa per chiudere le prime nove buche, segnando tipicamente la fine delle buche con vento a favore a Royal Troon. Anche se abbastanza generosa dal tee, la nove non è una buca corta e il green è complicato, con aree di runoff su entrambi i lati. I giocatori che riescono a evitare i due bunker posizionati strategicamente a sinistra del fairway dal loro tee shot, avranno spesso un secondo colpo cieco verso il green, che a volte è difficile da mantenere con il vento a favore. Riuscire a fare par qui è un buon preludio per prepararsi alla serie di buche estremamente difficili che inizia dalla decima.
Buca 13: Burmah – Par 4, 473 Yards
La buca 13, Burmah, rappresenta un’altra sfida impegnativa. Trovare il fairway stretto dal tee semplifica notevolmente la buca, grazie anche alla mancanza di bunker. Tuttavia, raggiungere il green rimane un’impresa ardua, poiché è piccolo e rialzato. A questo punto, Royal Troon mostra davvero il suo lato più temibile, e le difficoltà non sono ancora finite.
Buca 18: Craigend – Par 4, 458 Yards
Il capitolo finale di un magnifico giro di 18 buche e un back nine impegnativo, Craigend ha tutte le caratteristiche di una grande buca finale. Tre bunker a intervalli di 25 yard assicurano che qualsiasi colpo fuori rotta a sinistra sia fortunato a evitare la penalità. Un ulteriore bunker a destra alla lunghezza del driver convincerà molti a fare un colpo di sicurezza. Dal centro del fairway, attende un ferro medio-lungo verso un green ben protetto dai bunker a corto e a destra. Con l’out-of-bounds dietro il green, non ci sono colpi facili fino a quando la palla non è sul putting green. Non mancheranno i momenti di tensione alla buca 18 di Royal Troon.