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Dal 20 al 23 luglio a Hoylake, in Inghilterra, ci sarà il 151° Open Championship 2023. La lotta per il famoso trofeo Claret Jug al Royal Liverpool Golf Club diventerà il centro dell’attenzione del mondo sportivo a livello planetario. L’Open Championship è un campionato globale della serie DP World Tour che si svolge con undici eventi di qualificazione in tutti i continenti. È organizzato da The R&A Group ed è incluso nei calendari del PGA Tour, dell’European Tour e del Japan Golf Tour nella categoria dei campionati maggiori. Il torneo è una competizione stroke play su 72 buche (4 turni) che si svolge in 4 giorni, con 18 buche giocate ogni giorno. I primi due giorni, il gioco è in gruppi di tre giocatori mentre negli ultimi due giorni è in gruppi di due. I raggruppamenti per i primi due giorni sono decisi dagli organizzatori, con ogni gruppo che ha un tee time mattutino e uno pomeridiano. Negli ultimi due giorni, i giocatori partono in ordine inverso di punteggio aggregato, con i leader per ultimi. Dopo 36 buche c’è un taglio, dopo di che i primi 70 e i pareggi avanzano per competere nel terzo e quarto turno. In caso di parità, per il punteggio più basso dopo quattro turni, si terrà uno spareggio aggiuntivo di quattro buche per determinare il vincitore. Se necessario, questo sarà seguito da buchi extra di morte improvvisa, fino a quando non emergerà un vincitore. A capo dell’organizzazione della 151ª edizione troviamo Martin Slumbers, CEO di The R&A Group, un vero e proprio organo di governo che agisce come custode storico di questo sport.
A place with history. A place of change.@RLGCHoylake has constantly evolved over 150 years.
At The 151st Open, the story is no different. pic.twitter.com/zkfsTugZsX
— The Open (@TheOpen) July 15, 2023
L’ingresso della LIV e il futuro del golf
Negli ultimi anni, il gruppo emergente LIV Golf group, società di investimenti con fondi sauditi della Saudi Arabia Public Investment Fund, con aitanti incentivi economici, è riuscito a sviluppare gare parallele, reclutando una squadra di giocatori di élite per i propri eventi. La concorrenza ha creato contrasti tra giocatori schierati e ha creato situazione di divieto di partecipazione nelle gare PGA e The R&A per i giocatori appartenenti alla LIV. Come uomo d’affari, Slumbers è riuscito a trovare un accordo vantaggioso per entrambi gruppi permettendo la partecipazione dei giocatori assoldati dalla LIV nelle gare dell’Open Championship. Ha dichiarato che, come il nome stesso indica, “The Open is open” e che si deve assicurare la partecipazione dei migliori giocatori senza esclusione. L’industria del golf è stata finora un’industria controllata esclusivamente da associazioni anglosassoni come The R&A Group e la PGA. Come un potente ingranaggio in cui un gruppo di aziende sviluppano i loro progetti e investimenti, questi gruppi hanno mantenuto un circolo chiuso di partecipanti, usando come deterrente le vecchie tradizioni golfistiche e le gerarchie che venivano tramandate da generazioni nel Regno Unito. All’interno del gruppo, gli amministratori delle società, quasi tutti inglesi e americani, sono allineati con le strategie e gli obiettivi più ampi del gruppo, controllando l’industria del golf in tutto il mondo. Con la nascita del gruppo LIV, che possiede illimitate capacità economiche dai fondi sauditi, il panorama del golf sta per forza cambiando. L’idea saudita di agire al di fuori dei vecchi circoli di potere creando dei nuovi è ormai una realtà e The R&A Group e PGA dovranno conviverci. Come in passato le navi inglesi saccheggiavano le antiquate e lente navi spagnole in nome del libero mercato, oggi, le vecchie istituzioni del golf devono affrontare la nuova offerta saudita che si rende sempre di più aperta e proficua da un punto di vista economico.
Per riuscire a mantenere un accordo sostenibile, entrambi i fronti dovranno considerare il probabile impatto delle operazioni aziendali sul loro futuro. Nell’immediato, il The R&A Group ha aumentato il suo monte premi per essere più competitivo ma staremo a vedere i successivi sviluppi sul mercato finanziario. L’ultima volta che si è giocato l’Open Championship al Royal Liverpool Golf Club è stato nel 2014, quando il torneo ha avuto un montepremi di £5,4 milioni e Rory McIlroy ha ricevuto £975.000 per la sua vittoria wire-to-wire e il terzo titolo major. Tiger Woods nell’edizione del 2006 ha ritirato il premio del vincitore di £720.000, quando la borsa totale era di £4 milioni. Il vincitore dell’Open Championship di quest’anno al Royal Liverpool Golf Club riceverà £3,0 milioni. È il premio più alto nella storia dell’evento nei suoi 151 anni. L’anno scorso al St Andrews Golf Links, Cameron Smith ha ricevuto £2,5 milioni per la sua vittoria. Come operazione finanziaria, l’Open Championship è un affare d’oro. Ogni anno, la sede della gara riceve una pioggia di sterline e quest’anno la 151° gara avrà un notevolissimo impatto sulla contea di Merseyside, sede del Royal Liverpool Golf Club. L’Open Championship ogni anno in genere consegna oltre £100 milioni in beneficio economico per la regione ospitante. Quest’anno segna la tredicesima volta che il Royal Liverpool Golf Club ospiterà l’Open Championship.
The Claret Jug at the end of the rainbow.
It’s Open week. pic.twitter.com/zgiBE6Pbh3
— The Open (@TheOpen) July 17, 2023
Il Royal Liverpool Golf Club
Il Royal Liverpool Golf Club è situato a Hoylake, piccolo paese nel borgo metropolitano di Wirral nella contea di Merseyside in Inghilterra. Fu fondato nel 1869 su quello che allora era l’ippodromo del Liverpool Hunt Club. La prima competizione golfistica è stata giocata nell’autunno di 1869. Per i primi sette anni di vita del Club, il terreno ha continuato a svolgere la sua funzione originaria, accogliendo insieme gare da golf e corse nell’ippodromo. Infatti, echi di quest’eredità si possono trovare oggi nei nomi della prima e diciottesima buca, Course e Stand, mentre una saddling bell è ancora appesa nella club house. Nel 1871, grazie al patrocinio del principe Arturo, duca di Connaught, uno dei figli minori della regina Vittoria, il campo ha ricevuto la designazione “Royal”. Robert Chambers e George Morris (fratello minore di Old Tom Morris) furono incaricati di tracciare il percorso originale, che fu esteso a 18 buche nel 1871. Attualmente, il Royal Liverpool Golf Club è un club esclusivo e prestigioso che, però, affronta delle controversie ambientali dovute al sistema d’irrigazione. L’acqua, che proviene da un foro di trivellazione in loco, viene regolata e autorizzata dall’Agenzia Inglese per l’ambiente e in situazione di siccità viene razionata imponendo al campo delle restrizioni idriche che condizionano e alterano il paesaggio. In momenti di siccità, l’acqua viene utilizzata con attenzione dai Links Manager soltanto nelle aree ad alta priorità: green, dintorni e tee. La caratteristica tonalità dorata che vedremo nelle riprese durante la gara sarà dovuta proprio a questa condizione. La siccità comporta che il campo si mostri in alcuni punti aspro e terroso, un tratto caratteristico di questo tipo di link che condiziona le prestazioni dei giocatori. Il percorso del Royal Liverpool Golf Club è per lo più pianeggiante ma le buche più vicine alla costa attraversano colline di sabbia. Il campo ha subito una serie di modifiche, tra cui un nuovo par-3 che giocherà come buca 17 durante l’Open Championship 2023. La nuova buca 17 chiamata “Little Eye”, in onore dell’isola più piccola nel Dee Estuary, è stata progettata dall’architetto Martin Ebert. È stata chiamata così perché sembra davvero un’isola! La buca si trova in una piccola collina circondata da bunker profondissimi. Ebert si è detto entusiasta di aver creato una buca che aggiungerà tensione e dramma alla competizione.
L’anno scorso, nel 150° Open Championship a St Andrews, è stato Cameron Smith ad aggiudicarsi la vittoria con uno storico successo su Cameron Young e Rory McIlroy, imponendosi con uno spettacolare -20. Il ritorno al Royal Liverpool Golf Club si spera sia un’opportunità di rivincita per McIlroy che ha sollevato lì la sua ultima Claret Jug nel 2014. McIlroy, questi giorni impegnato nel Genesis Scottish Open, è in attesa di riuscire a conseguire un major, che manca nella sua carriera da nove anni. Come lui, aspettiamo anche noi gli sviluppi in questo 151° Open.