Gente affascinante, in un vocio continuo ricco di risate. Ricco di mondi diversi che il golf li ha fatti incontrare questa estate a Parigi al Golf National a sud/ovest di Versailles. Seguono i giochi, sotto una luce forte e diffusa senza sole, protetti solo dal cappello con la visiera lunga e arcuata, che disegna il cielo azzurro-grigio, seguendo una curva ampia sopra la gente e il prato.
Guardano le gare su grandissimi schermi cinematografici che ritraggono i dettagli del gioco in atto, facendo immaginare, seduti sulle tribune, attraverso una somma di immagini, la gara in corso. Immagini d’ogni tipo: un piano americano, una panoramica generale del Golf National, una buca e una pallina a poca distanza da essa.
Somma di immagini montate con dettagli cinematografici hollywoodiani, dove la somma delle immagini: un sorriso, un colpo, una pacca sulle spalle su uno dei giocatori da parte del suo antagonista, entusiasmano la gente sotto il cielo d’agosto a Saint Quentin en Yvelines.
Lo sguardo, dalle colline naturali delle tribune che guardano da nord a sud, con o senza sole negli occhi, è un panorama indimenticabile. Difficile da rimuovere dalla memoria.
L’altezza permette una visione d’insieme unica. Inoltre i laghi tra i prati, forme d’acqua dolce tondeggianti, con perimetro continuo, sinuoso e perpetuo, hanno un colore azzurro diafano uniforme, interrotto dal leggero luccichio creato dal vento lieve. Isole di alberi arbusti e cespugli di fiori colorano a macchie il paesaggio.
Ora con un verde intenso. Ora con un verde fresco, appena nato, che diffonde nell’aria un profumo di primavera, offrendo le chiome al vento. Ogni tanto si sente un grido collettivo. Qualcuno ha centrato una buca in pochi colpi, molto distanti da loro, ma visti in tempo reale sul grande schermo, con immagini di dettagli e primi piani, che fanno immaginare a tutti d’esser sul campo, a fianco del proprio campione.
Li sostengono a distanza con un applauso collettivo che, come un’onda attraversa le tribune da nord a sud. I campioni, a turno, lontani centinaia di metri, visibili dalla tribuna come puntini bianchi mobili sul prato verde, ma presenti in primo piano sul grande schermo, regalano sorrisi di soddisfazione o smorfie per obiettivi non raggiunti, pensando ad un nuovo obiettivo da raggiungere.
Il sole non si vede e le bibite fresche compensano il momento, contrapponendosi agli aloni del vento. Molti salgono e scendono dalle tribune, cercando ristoro o amici e formando capannelli di uomini e donne da cui salgono dialoghi continui, incrociati, multilingue, miste a risate felici, cin cin e abbracci amichevoli.
Incontri inaspettati che rendono felici l’essere lì a vedere dal vivo e seguire i propri campioni venuti da tutto il mondo, in pantheon umano così vario, ricco e intenso di colori, forme e contesti che ricordano le opere d’arte visibili al museo Marmottan Monet, nel 16° arrondissement di Parigi.
Opere visibili in occasione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, nella mostra: “EN JEU! ARTISTI E SPORT (1870-1930)”.
Una mostra unica che propone una storia visiva dello sport, delle sue pratiche e dei suoi codici, attraverso lo sguardo di artisti come: Monet, Degas, Sisley, Caillebotte, Toulouse-Lautrec, Richer, Maillol, Rodin, Bellows, Lhote, Delaunay, Daumier, Gromaire.
Domenico Tangaro Architetto