A Los Angeles inizia l’Us Open, in campo i migliori giocatori del mondo, inclusi 29 dei primi 30 del World Ranking. Scottie Scheffler difende la sua posizione di primo nel World Ranking, mentre Jon Rahm, vincitore del torneo nel 2021 e del Masters di quest’anno, vuole riprendersi la vittoria in un duello senza fine. Ci sono molti contendenti per il successo, tra cui almeno sei dei dieci vincitori passati. Rory McIlroy (2011) è in ottima forma, con tre top ten nelle sue ultime tre partite sul PGA Tour e uno score di 268, il più basso dell’evento e rispetto al par (-16). Tuttavia, sembra che Brooks Koepka abbia qualcosa in più, essendo già vincitore del PGA Championship e cercando la sua terza vittoria dopo il doppio successo nel 2017 e nel 2018, un risultato raggiunto solo da pochi giocatori. Cerca di avvicinarsi al quartetto di giocatori che ha fatto ancora meglio con quattro titoli: Willie Anderson (unico a vincere tre volte consecutive dal 1903 al 1905), Bobby Jones, Ben Hogan e Jack Nicklaus.
Matt Fitzpatrick, 28enne di Sheffield, difende il titolo. Ha ottenuto due vittorie sul PGA Tour e sette sul DP World Tour al di fuori dei Major, quindi ha buone possibilità di ripetersi, soprattutto considerando la recente vittoria nel RBC Heritage. Tra gli ex vincitori, anche Bryson DeChambeau (2020), Dustin Johnson (2016) e Jordan Spieth (2015) possono mettere in gioco le loro possibilità. È difficile, invece, che Gary Woodland (2019), Martin Kaymer (2014) e Justin Rose (2013) possano ripetersi.
Nelle previsioni prima dell’inizio del torneo, ci sono giocatori come Patrick Cantlay, Viktor Hovland, Xander Schauffele, Cameron Smith e Justin Thomas, insieme ad altri candidati che potrebbero sorprendere come outsider, tra cui Tony Finau, Sam Burns, Collin Morikawa e Sungjae Im. Al contrario, si dà poco credito alla possibilità che Phil Mickelson possa diventare il sesto giocatore a completare il Grande Slam vincendo l’unico Major che gli manca nel suo palmarès, dato che è arrivato secondo in quel torneo ben sei volte. Compie 53 anni il 16 giugno e sarebbe di gran lunga il giocatore più anziano a vincere l’U.S. Open, superando Hale Irwin, che aveva 45 anni e 15 giorni quando ha vinto nel 1990. Nel golf, tuttavia, può succedere di tutto.
Assente Tiger Woods. Era prevedibile, ma è comunque una notizia importante perché, nonostante l’età avanzata e i suoi problemi fisici che non gli danno tregua, si ha sempre l’impressione che manchi qualcosa per rendere l’evento completo. Tra i primi 30 nel ranking, l’unico assente sarà il sfortunato Will Zalatoris, ancora fuori per infortunio.
A difendere i colori italiani ci sarà Francesco Molinari, che partecipa al torneo per la 13ª volta e al suo 52º Major. L’U.S. Open è l’unico tra i Major in cui non è mai riuscito a entrare tra i primi dieci, ottenendo il miglior piazzamento nel 2021 (13°) e nel 2019 (16°). Ha bisogno di ritrovare il gioco che ha mostrato all’inizio della stagione, quando è stato protagonista nella vittoriosa Hero Cup come capitano del Team dell’Europa Continentale e come giocatore, e con il quinto posto nell’Abu Dhabi Championship. Dopo di ciò, la sua forma è andata declinando fino alle ultime due uscite senza superare il taglio. Un Major offre le motivazioni giuste per risalire la china.