Così, Xander Schauffele, 30enne di La Jolla, California, ha deciso di imporsi sul percorso del Valhalla Golf Club per portarsi a casa il primo titolo in un major. L’americano ha chiuso la 106º edizione del PGA Championship a -21 (62-68-68-65), per un totale di 263 colpi, avanti di un colpo rispetto al connazionale Bryson Dechambeau, il quale, insieme a Billy Horschel e Jordan Smith, ha segnato il miglior score di giornata (-7).
Era solo una questione di tempo. Chi ha seguito il PGA Tour nelle ultime settimane sapeva che Schauffele stava giocando uno dei migliori golf della sua vita. Ma guidare la classifica dal giovedì alla domenica è uno sforzo mentale (oltre che fisico) debilitante. Mantenere una concentrazione alta per 72 buche è pressochè impossibile. Per questo i professionisti sanno quando c’è bisogno di allentare la tensione e distrarsi, anche in campo, senza pensare costantemente e continuamente al colpo successivo.
“Continuavo a dirlo a me stesso: basta resistere alla tempesta” ha detto il neo vincitore del secondo major di stagione. “Sapevo che avrei dovuto fare qualche birdie, quindi c’era un po’ di aggressività nell’aria. Non era come un classico round di un torneo (qualsiasi,ndr) in cui potevo sedermi e sparare in un 2 -2 o in un -3. Sapevo non sarebbe bastato. Sapevo che avevo bisogno di avere un po’ di ritmo sul putt e di trovare alcune linee più aggressive per andare in buca.”
Brevemente superato dal Viktor Hovland sulle seconde nove quando il norvegese ha toccato il -19 con un birdie alla 13 e Schauffele segnava bogey alla 10, una delle buche più facili del percorso, l’americano ha risposto immediatamente segnando birdie 11, birdie 12 e 5 par consecutivi per arrivare sul tee della 18 pari merito con Dechambeau (che aveva appena chiuso il giro facendo birdie all’ultima). Nonostante un brutto drive (il secondo colpo lo ha dovuto giocare con i piedi dentro il bunker del fairway), Schauffele ha saggiamente deciso di fare un lay-up davanti al green con un ferro lungo e poi giocarsi tutto intorno al green. Ovviamente strategia vincente. L’up&down è riuscito, il birdie era ormai in saccoccia e il torneo archiviato.
“Ho dato tutto. Ci ho messo più impegno possibile e sapevo che il mio gioco sarebbe stato sufficiente” ha detto DeChambeau. “È solo chiaro che qualcuno ha giocato incredibilmente bene. Xander meritava un major”.
Viktor Hovland, campione FedEx Cup dell’anno scorso, momentaneamente alla ricerca di sé stesso e del suo swing, ha avuto l’opportunità, da circa 10 piedi, per pareggiare Dechambeau a -20. Tuttavia, prima ha mancato il birdie, poi ha mancato il putt di ritorno per il par davanti ad un pubblico incredulo e ha chiuso, così, in terza posizione a -18. Il co-leader dopo 54 buche Collin Morikawa si è fermato, invece, a -15. 16 par, un bogey e un birdie. Il pace giusto sui putt non è arrivato e forse gli si può recriminare di non aver attaccato abbastanza e di essere stata particolarmente conservativo. Justin Rose e Shane Lowry, alla ricerca entrambi del secondo major in carriera, hanno chiuso in T6 a -14, con due score rispettivamente in -2 e -1.
Rispuntato, dopo un 3º giorno sottotono in +2, Scottie Scheffler. Il numero uno al mondo ha portato in club house un -6 di giornata che lo ha catapultato direttamente in T8 con Billy Horschel, Justin Thomas e Robert McIntyre. Battuta d’arresto per Theegala, 3º dopo i primi tre giri. Il suo +2 di domenica gli è valso uno score finale di -12 e una posizione T12 insieme a Rory McIlroy, Alex Noren, Taylor Moore, Dean Burmester e Lee Hodges.
Questa è la vittoria numero 8 sul PGA Tour per Xander Schauffele, già campione olimpico a Tokyo 2021, che gli vale 750 punti nel world ranking e, quindi, il secondo posto.
Ancora molto lontano da Scheffler ma sicuramente un nuovo traguardo per il ragazzo californiano. Le cifre guadagnate? 3,3 milioni Schauffele. 1,99 Dechambeau e 1,25 milioni Hovland. I pari merito in T53 hanno portato a casa, invece, 32,5 mila dollari.