Dalla splendida cornice dell’Antognolla, in occasione della Pro-Am +Energia, abbiamo incontrato una vera leggenda del golf italiano. Costantino Rocca ci ha raccontato come eventi come questi possano avvicinare nuovi appassionati e rappresentare un ponte tra professionisti e dilettanti. Costantino, grazie per essere qui con noi oggi. Partiamo da una riflessione: in che modo gare come questa possono avvicinare i neofiti al mondo del golf?
Questi eventi hanno una forza incredibile. Parliamo di giornate in cui si viene per divertirsi, per competere in amicizia, ma anche per vincere. Il bello è che possono partecipare tutti, anche i principianti. Grazie a formule di gioco inclusive – come quella di oggi, dove si selezionano i due migliori score per buca – si abbattono le barriere. Ecco perché dico sempre che sono competizioni importanti, sia per chi gioca da tempo che per chi si è appena avvicinato al golf.
Proprio su questo: quanto è importante il contatto diretto tra un professionista e un appassionato amatoriale durante una Pro-Am?
È fondamentale. Il dilettante ha l’opportunità di confrontarsi con un professionista per cinque o sei ore, durante l’intera gara. E in quelle ore si crea qualcosa di unico. Non solo si gioca, ma si impara. Il professionista può dare suggerimenti, offrire spunti tecnici, ma anche condividere l’approccio mentale al gioco. È un’occasione formativa, una vera e propria scuola in campo.
Hai un aneddoto legato a una gara simile che non hai mai raccontato?
Sì, ricordo una Pro-Am di qualche anno fa, l’ultima che ho vinto. Ero in squadra con due ragazze di appena quindici anni. Giocavano in modo eccezionale, davvero impressionanti. Sono stato più un accompagnatore che un leader, ma grazie a loro abbiamo vinto. È stata una soddisfazione enorme, anche perché mi ha fatto tornare in prima categoria. Un’esperienza che non dimentico.
Torniamo al presente. Cosa distingue, secondo te, questo campo dagli altri? Cosa ti colpisce dell’Antognolla?
Ho giocato qui per la prima volta oltre trent’anni fa. Tornarci oggi e vedere i progressi fatti è una bella sorpresa. Il campo è in condizioni ottime, i fairway curati, i green ben tenuti. La manutenzione è eccellente e il contesto naturale dell’Umbria lo rende un luogo davvero speciale. In questa regione non ci sono molti campi da golf, quindi strutture come questa sono fondamentali per attrarre anche turisti stranieri. È un bel segnale per il futuro.
Il tuo nome è legato indissolubilmente alla storia del golf italiano. Oggi, che sguardo hai sul movimento nazionale?
Credo che si stia muovendo qualcosa: stiamo iniziando a costruire qualcosa, ma c’è ancora tanto da fare. Ci sono segnali positivi, certo, ma serve più convinzione, più investimenti, più apertura. Dobbiamo dare a tutti la possibilità di provare il golf, anche attraverso strutture turistiche accessibili. Stiamo accelerando per essere al passo con gli altri paesi e sono fiducioso: se ci crediamo davvero, possiamo raggiungere grandi traguardi.
Grazie ancora Costantino, è stato un piacere ascoltarti. In bocca al lupo per la gara!
Grazie a voi. È sempre bello condividere il campo con vecchi e nuovi appassionati. Buon golf a tutti!