Il forte vento che si è abbattuto sul percorso più famoso al mondo ha influenzato decisamente gli score di giornata, restituendo una classifica più da U.S. Open che da Masters. Dopo il secondo round, infatti, sono solamente 14 i giocatori rimasti sotto par. A guidare la classifica a -6 dopo 36 buche sono Max Homa (67-71), Bryson DeChambeau (leader dopo R1 con uno score di 67-71) e Scottie Scheffler (66-72).
A seguire, con un +1 di giornata che non rende l’idea dell’altalena di emozioni, c’è sempre Nicolai Højgaard. Il 23enne danese, alla sua prima apparizione sui fairway di Augusta, sta facendo di tutto per rimanere incollato al gruppo di testa. 5 bogey (di cui due nel finale ) e 4 birdie gli valgono, tuttavia, il 4° posto in solitaria a -4.
Subito dietro l’australiano Cam Davis e lo statunitense Collin Morikawa a -3 (il giocatore a stelle e strisce è anche l’unico, insieme a Max Homa, ad aver chiuso entrambi i giorni sotto par) e lo svedese Ludvig Åberg, rookie d’eccezione, che grazie al miglior score di giornata (69, -3) si è preso il 7° posto.
Aggrappato al torneo è anche Danny Willett. Il giocatore britannico, a -1 con M. Pavon, C. Young, T. Fleetwood, R. Fox, B. An e C. Smith, ha siglato il colpo più bello di giornata: un eagle al par 5 della 8 imbucato al volo dalla lunga distanza.
“Principalmente quello che stavo cercando di fare là fuori era fare quanti più par possibili e rimanere aggrappati al torneo” ha detto Scheffler a margine delle 36 buche per far capire quanto fossero proibitive le condizioni meteorologiche.
Tiger Woods, in 22° posizione a +1 (73-72) con Eric Cole, ha stabilito un altro record. Il taglio passato lo rende il golfista con il maggior numero di “cuts made” consecutivi nella storia del Masters (24).
“Sono qui. Ho la possibilità di vincere il torneo” ha detto Woods. “Ho fatto i miei due giri”. E quale miglior notizia per gli appassionati di vedere Tiger giocare il week end nel suo campo prediletto?
Indietro due dei giocatori più attesi della settimana: Rory McIlroy e Jon Rahm. Il nordirlandese, dopo un primo round in 71 colpi ha spento il cervello. 3 bogey e un doppio bogey durante R2 lo hanno spedito in un brutto gruppetto in 35° posizione a +4 sul totale. Il defending champion, invece, sembra non essere pervenuto. 4 bogey e un doppio bogey, con soli due birdie nel finale, sono troppi e lo score non è dalla sua: +5 per il torneo e T44.
Tanti i “big” che non sono riusciti a passare il taglio fissato a +6: Dustin Johnson (78-79,+13); Jordan Spieth (79-74,+9); Brian Harman (81-72,+9); Sam Burns (80-73,+9); Viktor Hovland (71-81,+8); Sergio Garcia (72-79,+7); Justin Thomas (72-79,+7).
Le previsioni meteo danno sole e venti in diminuzione per tutto il week end. Si entra nel “moving day” con una certa carica.