Ci sono voluti 74 tornei per riuscire ad imporsi per la prima volta sul PGA Tour. Tuttavia, Taylor Pendrith non è uno che si arrende. Il canadese di Richmond Hill, grazie ad uno score totale di -23 (261 colpi), è riuscito a mettere dietro di sé nomi del calibro di Ben Kohles (2° a -22), Alex Noren (3° a -21), S.H. Kim, Aaron Rai, Byeong Hun An e Matt Wallace 4° a pari merito a -20.
Pendrith è partito forte sin dal primo giorno. Il 64 sulle prime 18 buche, senza alcun bogey e con 7 birdie, ha dato fiducia al 32enne. Da quel momento, ha inanellato una serie di round costanti e solidi. 67 nella seconda giornata (con 5 birdie finali a scongiurare una falsa partenza con due bogey sulle prime 8), 63 nel terzo round (dove ha segnato 4 birdie e ben due eagle di fila, alla 5 e alla 6) e un 67 finale da capogiro. Il canadese ha tenuto il comando per gran parte della giornata su un campo, quello del TPC Craig Ranch in Texas, bagnato fradicio dall’incessante pioggia che ha colpito la zona nella notte precedente.
Tuttavia, Ben Kohles, Player of the Year del Korn Ferry Tour, ha insidiato fino all’ultimo Pendrith per cercare di portargli via il titolo. L’americano, infatti, è uscito dalla Club House per il 4° giorno più aggressivo che mai. Ed è partito subito forte. 3 birdie di fila 4-5-6 e poi ancora 8-16-17 per arrivare sul tee della 18 con un colpo di vantaggio su Pendrith. Purtroppo, però, il golf è un gioco assurdo. E questo, Kohles, lo ha capito bene. Al par 5 della 18 si è lasciato un corto approccio al green con il 3° colpo. Da quel momento black out.
Flappa con il sand wedge in mano, approccio a due metri dalla buca e putt fuori. L’unico bogey segnato proprio all’ultima buca, dove il canadese attendeva in due sul green pronto a fare birdie. “Mi dispiace per Ben” ha detto Pendrith. “Ha giocato davvero, davvero bene oggi. Soprattutto nello stretch 16-17. Sono (in quella situazione, n.d.r.) un paio di volte e fa schifo, ma è il golf. È un gioco difficile”.
“È incredibile. Non riesco ancora a credere di essere il vincitore di questo torneo. Avevo la palla leggermente sollevata” ha commentato Kohles sul suo approccio alla 18. “E onestamente non avevo visto un rough del genere per tutta la settimana” sottolineando come il suo gioco lungo fosse solido al punto da non dover quasi approcciare durante le 72 buche.
“Semplicemente non ho fatto un bel colpo. Forse ho semplicemente rallentato un po’ (all’impatto, n.d.r.), ma vivi e impari”. “Ho fatto così tante cose buone questa settimana che continuerò a ricordarmele e cercherò di rimettermi in questa posizione”.
Taylor Pendrith arriva, tra le altre cose, da un infortunio alla spalla particolarmente serio ma ha assicurato (e come dargli torto dopo il gioco espresso in Texas) che si sente meglio.
“È stato sicuramente duro mentalmente”, aveva commentato giovedì quando interrogato sul suo stato di salute fisica. “Direi che il mio gioco si basa molto sul drive e ho perso molta velocità nell’ultimo anno. Ora mi sto riprendendo quindi posso impegnarmi completamente nel mio swing e colpirla di nuovo forte. Prima, invece, sussultavo o mi rilassavo. Mentalmente è stato difficile. Ritornare al modo in cui mi piace giocare a golf e poter swingare forte sui colpi è una bella sensazione”.
L’obiettivo? Naturalmente la Presidents Cups (Stati Uniti contro il resto del mondo esclusa l’Europa).
“Ovviamente sono fortemente motivato a tornare in quella squadra” ha dichiarato Pendrith. “Il fatto che sia in Canada quest’anno è una motivazione in più, e Mike Weir è il capitano. Sì, solo essere in quella stanza con tutti quei ragazzi e ascoltare le storie delle precedenti Presidents Cup è stato davvero fantastico. È stata una cena fantastica e qualcosa a cui spero davvero di fare parte”.
Jason Day, vincitore del torneo l’anno scorso, ha chiuso la CJ CUP Byron Nelson in 275 colpi (-9 per il totale) in T59 assieme ai coreani K.H. Lee (due volte vincitore di fila di questo torneo, nel 2022 e nel 2021) e S.Y. Noh.
Tra i grandi esclusi dal taglio, Jordan Spieth ha portato in Club House un 68 e un 70 (-4, non abbastanza per il taglio a -6), Cameron Champ (67-72) e Ryan Fox (68-72).
Il primo titolo in carriera vale a Pendrith 500 punti FedEx, che lo portano su di 57 posizioni direttamente al 34 ° posto in classifica. L’esenzione di due anni guadagnata grazie alla vittoria e il milione e 700 mila dollari incassati obbligano il ragazzo di Richmond Hill a riprogrammare tutta la sua stagione.
Adesso lo aspetta uno dei tornei più importanti sulla tabella di marcia: Il Wells Fargo Championship, in scena dal 9 al 12 maggio al Queail Hollow Club in North Carolina dove ad attenderlo ci saranno 700 punti in palio FedEx, un montepremi di 20 milioni di dollari e tutti i giocatori più caldi del momento.
Uno tra tutti? Il defending champion Wyndham Clark.