Oggi vi racconto come è nato un po’ il progetto B2G Golf e B2G Video Golf. Fondamentalmente ho sempre fatto promozione del golf come mi era possibile, investendo del mio tempo in forma gratuita perché credo che sia bello poter ridare indietro, in questo caso al golf quello che mi aveva dato. Mi ha fatto diventare una persona migliore, mi ha dato un lavoro che mi piace, mi ha dato la possibilità di stare tra persone che mi piacciono in un contesto che amo facendo quello che più mi soddisfa, quindi gliene sarà sempre grato.
Quindi venendo un po’ dal settore degli eventi, ho detto, adesso faccio qualcosa per me. L ‘idea ha cominciato a farsi reale con le nuove generazioni di golfisti nati un pochino per caso, grazie alla possibilità di avere la tessera solo attraverso campo pratica. Oggi si sta creando un nuovo tipo di giocatore, un giocatore più “fast food” che però deve sapere ha cosa sta giocando, perché lo sta facendo e cosi via. E così un giorno in una chiacchiera con il mio amico Ben, Andrea Benassi, il mio socio nei video, nel chiosco delle Rovedine, bevendoci una cosa, raccontando un po’ di queste cose, un po’ di vecchi tempi, e quant ‘altro, si era creato un capannello attorno di gente che ci stava ascoltando, e un nostro amico ci ha detto, caspita ma sta roba andrebbe ripresa, bisognerebbe divulgarla, farebbe bene al golf! E lì mi è scattata la molla, e ho detto, ok, devo inventarmi qualcosa. Ho chiesto al mio amico Benny se mi faceva da spalla mi sono studiato come fare video e quant ‘altro e quindi ho detto, ma perché non raccontiamo il nostro modo di vedere e vivere il golf? Senza essere troppo tecnici, ma semplicemente come lo viviamo noi. Allora abbiamo acceso la camera e così è nato tutto.
Secondo me il golf oggi ha assoluto bisogno di mentori in Italia, di tutor, di persone che raccontino il golf nella sua purezza e nella sua integrità e in tutto quello che ha di bello il golf perché non c’è più quell’ effetto club house che io ho vissuto, tanti golfisti ormai cominciano, magari un po’ perché l ‘hanno visto, perché è diventato uno sport accessibile, ma il risultato finale è che non sanno esattamente a che cosa stanno giocando, quali sono, qual è la storia, qual è la bellezza, qual è la profondità di quello che il golf può insegnare. Noi cerchiamo nel nostro piccolo di essere la guida di chi ci ha voglia di seguirci e che sposa un po’ la nostra visione del golf.
Perché siamo il canale più seguito di golf? Non ne ho idea, sono contento di questa cosa. Nonostante il mondo del golf italiano sia piccolo, noi facciamo numeri comunque importanti e questa cosa è un numero su tutti, noi facciamo oltre 100.000 visualizzazioni uniche a ogni trimestre, ok? Calcolando che i golfisti italiani sono nettamente meno e quelli che probabilmente hanno accesso e usano YouTube sono ancora meno, significa che c ‘è un numero di persone che magari non giocano a golf ma sono interessate piuttosto ampio. E quindi io spero, penso che il motivo reale del, chiamiamolo, piccolo successo sia proprio il fatto di non voler salire in cattedra e insegnare niente a nessuno ma solo raccontare come noi viviamo il mondo il golf, come vediamo e come cerchiamo di imparare anche noi stessi dalle cose che facciamo.