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Esplorare nuovi orizzonti inseguendo la passione per il golf, apprezzare la bellezza della natura, vivere l’esperienza di un’emozione che trova il suo sfogo in ogni swing, sono tutti aspetti che supportano il golf come processo terapeutico. Attraverso il golf si riduce lo stress, si migliora l’autostima, si istaura uno stile di vita dove l’introspezione e lo sviluppo di disciplina e resilienza arricchiscono il proprio carattere. La connessione con la natura e con gli spazi viene favorita da un ambiente che suscita emozioni e riflessioni. Ogni architetto, quando progetta un campo da golf, studia l’ambiente e il paesaggio in modo tale di ricreare uno spazio di gioco coinvolgente che offra un’esperienza sensoriale. Contemplare un bel campo è come contemplare un’opera d’arte. Quando ogni elemento presente valorizza il paesaggio creando armonia e bellezza, il corpo reagisce liberando dei neurotrasmettitori che regolano l’umore, provocando emozioni e aumentando il senso di piacere e di gratificazione.
Alla fine di ogni anno, le agenzie turistiche specializzate, pubblicazioni di golf, associazioni di golfisti professionisti e ranking travels, selezionano i migliori campi da golf in Europa e nel mondo. Se si vuole cominciare l’anno pianificando le prossime vacanze giocando a golf in Europa, si troverà che ce ne sono così tanti ottimi campi in tutto il continente, che può essere difficile decidere dove andare. Se siete alla ricerca dei migliori posti dove giocare nel nostro continente, vi proponiamo un elenco delle strutture che hanno avuto i maggiori punteggi nei ranking internazionali. Speriamo che questa selezione possa aiutarvi a pianificare la vostra prossima vacanza vivendo esperienze indimenticabili in posti stupendi. Tra i ranking europei però, mancano recensioni dei campi italiani. Sarebbe utile fomentare la partecipazione dei circoli ai sondaggi realizzati dalle associazioni europee di golfisti e promuovere di più i campi italiani all’estero. Troviamo soltanto il Verdura Resort Italia tra i nominati come World’s Best Golf Hotel 2023 ma le eccellenze italiane sono anche tantissime altre.
Tra i criteri utilizzati dalle diverse organizzazioni per fare i ranking ci sono:
- Design: una categoria chiave che include paesaggio, disegno dei green e dei percorsi.
- Impostazione: L’atmosfera e il valore estetico delle vedute circostanti e del campo stesso.
- Memorabilità: quanto è facile ricordare le buche? Sono distintive, varie e interessanti? Sono strategiche, sfidanti ed entusiasmanti?
- Giocabilità: il campo viene considerato troppo difficile, forse anche frustrante, per la maggior parte dei golfisti? O può essere giocato e apprezzato da tutti?
- Uniformità: ogni buca offre tutto quanto detto sopra o no?
- Presentazione: come si presentano e come vengono mantenute le diverse aree (ogni tee, fairway, bunker e green).
Vi condividiamo l’elenco dei campi più votati:
- Monte Rei, Tavira, Portogallo
- Les Bordes (Nuovo), Orleans, Francia
- Quinta do Lago – South course, Portogallo
- Morfontaine (Grand Parcours), Parigi, Francia
- Utrecht de Pan, Utrecht, Paesi Bassi
- Fontainebleau, Parigi, Francia
- Aia reale, L’Aia, Paesi Bassi
- Lofoten Links, Gimsoysand, Norvegia
- Vera Valderrama, Sotogrande, Spagna
- Chantilly (Vineuil), Parigi, Francia
- Terras da Comporta (Dunas), Carvalhal, Portogallo
- Hamburger, Amburgo, Germania
- Verdura Resort, Sicilia, Italia
Per chi invece è alla ricerca dei Golf Hotel più esclusivi, il premio al World’s Best Golf Hotel 2023 è stato concesso al Park Hyatt Dubai (Emirati Arabi Uniti). Realtà milionarie saudite lasciano un po’ indietro il fascino delle strutture della vecchia Europa. La R&A, con il suo CEO Martin Slumbers, è in trattative per finanziare i programmi di golf dell’Arabia Saudita, in una mossa che illustra ulteriormente il crescente avanzamento del regno saudita all’interno dei corridoi del potere del golf. I contatti tra Martin Slumbers e il governatore del PIF (Public Investment Fund dell’Arabia Saudita), Yasir al-Rumayyan, sembrano confermare la volontà della R&A di associarsi con l’Arabia Saudita che, attraverso il tour LIV, ha dimostrato che il denaro non è un problema. Slumbers, un ex banchiere, è ben consapevole che l’Arabia Saudita sta elargendo più soldi al golf di qualsiasi altra entità.
Sul fatto che avrebbe accettato il finanziamento del PIF, Slumbers ha detto: “Il mondo dello sport è cambiato radicalmente negli ultimi 12 mesi, e non è fattibile per la ricerca e l’acquisizione o il golf ignorare quello che è un cambiamento sociale su base globale. Prenderemo in considerazione, nell’ambito di tutti i parametri, tutte le opzioni che abbiamo”. Con questa riflessione, l’orizzonte che si affaccia per i campi da golf europei dipenderà dal livello dei servizi e dalla qualità che riusciranno a offrire così come dagli investimenti che permetteranno o no di continuare ad avere una presenza indipendente e di eccellenza nel panorama del turismo mondiale legato al golf.