Matthew Jordan, l’erede di Johnny Ball e Harold Hilton

Questa settimana, tutti gli occhi degli amanti del golf sono concentrati su Hoylake e il suo Royal Liverpool Golf Club. Hoylak

Quest’anno, per cominciare il primo turno dell’Open Championship in Hoylake, è stato scelto il giocatore locale Matthew Jordan che ha fatto subito il primo birdie in questo 151° Open Championship. Il ventisettenne Jordan, professionista del DP World Tour e membro del Royal Liverpool Golf Club di Hoylake da quando era adolescente, gioca in casa. Nato a Wirral, a circa 10 km di Hoylake, Jordan è riuscito a classificarsi dopo aver superato le qualificazioni nel vicino West Lancashire. Nella sua carriera come Amateur ha vinto il St Andrews Links Trophy nel 2017, il Lytham Trophy nel 2018, ha rappresentato la Gran Bretagna e l’Irlanda nella Walker Cup 2017, nel 2018 ha giocato nel Bonallack Trophy, nell’European Amateur Team Championship, nel St Andrews Trophy e nell’Eisenhower Trophy. Diventato professionista nel settembre 2018, Jordan è finito al 7 ° posto nel Turkish Airlines Challenge, l’evento di apertura della stagione 2019 del Challenge Tour e sempre nel 2019 ha vinto l’Italian Challenge Open Eneos Motor Oil battendo Lorenzo Scalise alla prima buca di playoff.

Questa settimana, tutti gli occhi degli amanti del golf sono concentrati su Hoylake e il suo Royal Liverpool Golf Club. Hoylake, città di mare nel Metropolitan Borough di Wirral, Merseyside, Inghilterra, è cresciuta intorno al piccolo villaggio di pescatori di Hoose. Il primo sviluppo avvenne nel 1792, quando Sir John Stanley costruì il Royal Hotel per coloro che desideravano fare una vacanza e fare il bagno di mare. Il motivo per cui Sir John ha scelto questo luogo, oltre a possedere la terra, era che essendo nel bel mezzo delle guerre napoleoniche, si pensava che Hoylake avesse meno probabilità di assistere al conflitto con l’avanzata di stranieri ostili. Il posto restava comunque un posto non raffinato ma popolare, frequentato soprattutto da gente del posto e pescatori. Stando ai registri del Royal Hotel, il 3 luglio 1869, quando l’albergo era gestito da un tale John Ball, viene menzionata per la prima volta la Clubroom, una stanza a destra del portico, utilizzata per immagazzinare scatole di mazze da golf dell’appena fondato Liverpool Golf Club. I membri del Golf Club, ricchi mercanti di Liverpool, diventarono assidui frequentatori della sala da pranzo del Royal Hotel, entrando inevitabilmente in conflitto con i pescatori locali. Per risolvere la situazione, nel 1879 John Ball e il Golf Club hanno firmato un accordo per la costruzione di un’estensione all’estremità dell’edificio. Consisteva in un unico piano annesso ed è stata addebitata la somma di £ 50 all’anno. In cambio, il Golf Club ha stabilito i loro requisiti, tra cui che “Mr Ball fornirà un servizio completamente competente ed efficiente per soddisfare i desideri e le esigenze dei membri di detto Club”. Fu stabilito così un accordo di quindici anni di gestione, grazie probabilmente alla riverenza e all’adorazione che la gente del posto nutriva per le abilità golfistiche del figlio di John, John Ball Jr.

John Ball Jr, conosciuto come Johnny Ball (1861-1940) era nato a Hoylake e cresciuto nel Royal Hotel, giocando da bambino nel Liverpool Golf Club imparando da Jack Morris, nipote di Old Tom e primo professionista di Hoylake. Con uno swing aggraziato e una mente calma, è passato da un handicap di 36 a zero in due anni, giocando il suo primo Open all’età di 16 anni. Nel 1888, a 27 anni, vinse a Prestwick il suo primo titolo di Amateur Championship e poi, sempre a Prestwick, vinse il suo primo Open nel 1890. Non è stato soltanto il primo inglese, ma anche il primo dilettante a vincere l’Open Championship. Prima di lui, la Claret Jug era stata vinta soltanto da scozzesi.

Johnny era imprevedibile ma la gente lo amava così com’era. Dopo la vittoria del primo Open, mentre tornava a casa in treno, si sparse la voce che c’era una grande festa di benvenuto alla stazione di Hoylake. Alcuni membri del Golf Club lo stavano aspettando insieme a un grande raduno di pescatori locali e avevano preparato un carro con cavalli per portarlo a casa. Johnny, che detestava essere al centro dell’attenzione, scese dal treno prima che arrivasse a Hoylake, ed è tornato a casa camminando sulla spiaggia. Salendo sul lungo prato fu accolto dal padre che lo introdusse con orgoglio nell’Hotel. Johnny aveva la Claret Jug nella sua valigia? Possibilmente sì. Con un po’ di immaginazione si può dire che la prima volta della Claret Jug al di fuori della Scozia è stata nel Royal Hotel, dove è rimasta per 12 mesi, sentendo la brezza del fiume Dee e del Mare d’Irlanda. Poco dopo, Johnny ha sorpreso tutti arruolandosi volontario per la guerra di Boera. Tornò dalla guerra con una cicatrice sulla guancia. Era stato colpito mentre salvava un amico intrappolato sotto un cavallo caduto nel bel mezzo della battaglia. In quell’occasione, la gente l’ha ricevuto con onori ed è diventato un eroe locale nella sua città natale. Per il golf inglese, tutto è iniziato con lui. Vinse il suo terzo dilettante britannico al Royal St George’s nel 1892 e ne vinse altri due nel 1894 e nel 1899, entrambi incontri combattuti, entrambi test del suo coraggio. Nel 1895, quando il contratto di locazione tra la Clubroom e il Royal Hotel è scaduto, il Club era cresciuto e John Ball negoziò il trasferimento nell’attuale Club House, concordando l’affitto con gli eredi di Lord Stanley. John Ball Senior morì nel 1902. Johnny e sua sorella Elizabeth presero il comando della Club House ma Elizabeth morì nel 1913 e poi Johnny sposò la sua governante Nellie andando a vivere in Galles, allontanandosi definitivamente di Hoylake.

Ma Johnny Ball non era l’unico personaggio importante in Hoylake in quegli anni. Contemporaneamente alle sue vicende, nel 1897, Harold Hilton (1869-1942) nato a West Kirby, a meno di due chilometri da Hoylake, vinse nel Royal Liverpool Golf Club come dilettante e rimane l’unico inglese a vincere l’Open sul suo campo di casa. Hilton aveva vinto il suo primo Open Championship nel 1892 tenutosi a Muirfield con il punteggio di 305, 21-over. Meno popolare di Ball e più riservato, Hilton continuò la sua carriera soprattutto in America e, nel 1911, divenne il primo britannico a vincere i titoli amatoriali britannici e statunitensi nello stesso anno. Hilton era un uomo di bassa statura e non possedeva la grazia di Ball ma aveva un fisico potente. La sua carriera, chiusa con la sua ultima vittoria del 1913, è stata caratterizzata da perseveranza e tenacità. La sua vittoria allo U.S. Amateur del 1911 ad Apawamis ha dato il via al golf americano. In quell’occasione, i giocatori americani, umiliati dopo aver perso il loro titolo amatoriale contro un britannico che ha portato il loro trofeo dall’altro lato dell’Atlantico, hanno scatenato la febbre del golf in America. Quindi, è stato grazie a Hilton che il golf è decollato così velocemente negli Stati Uniti.

Tornando ai giorni nostri, al momento, con l’Open Championship in corso a Hoylake, Jordan è in gara. Nella sua carriera occupa attualmente la posizione 329° del ranking OWGR e finora la sua migliore posizione in classifica mondiale è stata 168° ma è un traguardo che sicuramente scavalcherà presto. Negli ultimi anni ha partecipato attivamente nelle competizioni della DPWT ma senza riuscire ad avere nessuna vittoria. Insieme a Ewen Ferguson e Alex Fitzpatrick, che hanno legami amatoriali con il Royal Liverpool, parte come favorito per affrontare le inclemenze e insidie che nasconde il Royal Liverpool. Giocare in casa per lui significa poter dimostrare di cos’è capace su un campo che conosce molto bene. L’immagine di Ball che torna a casa camminando tra i bunker del Royal Liverpool Golf Club portando in valigia la Claret Jug e, la gioia di Hilton che la fa restare, sono buoni auguri per Jordan. Nelle scale della Club House del Royal Liverpool Club Golf, c’è appeso un ritratto di Ball. Chissà quante volte Jordan da ragazzo, salendo le scale della Club house, avrà osservato il ritratto e si sarà fermato a sognare di far parte dello stesso destino.

 

Claudia Janneth Baquero

Mi chiamo CJ Baquero e sono biologa. Il golf, la natura e la scrittura sono le cose che amo di più. Affrontiamo la sfida di fare del golf uno sport inclusivo che, come un buon vino, maturi e migliori con il passare delle stagioni, mettendo in luce le eccellenze del Made in Italy. Come golf writer voglio contribuire alla sua diffusione. Il futuro del golf in Italia dipende dall’amore e dalla passione che saremo in grado di trasmettere dentro e fuori dal campo.